Quando incontro pensieri che mi fanno riflettere…

venerdì 15 novembre 2013

Segreto di famiglia



Cosa significa “amore”? Quanti tipi di amore esistono? Quando si parla di amore molto spesso pensiamo all’amore tra uomo e donna, ma esistono molte sfumature per questo stupendo sentimento. Esiste l’amore dei genitori per i figli ed esiste quello dei figli per i genitori che forse è il tipo di amore più doloroso, perché come figli possiamo solo assistere i nostri genitori nel loro trascorrere. Questo è un racconto che ho scritto pensando a quanti vedono i loro Eroi invecchiare e tornare piccoli e indifesi. Ma non è un racconto triste, anzi … segreto.


Segreto di famiglia 



Piero non voleva saperne di andare a letto. Da dentro casa Irma lo chiamava preoccupata, ma lui sapeva che adesso era grande. Maggio stava finendo e il suo compleanno era già passato da un pezzo, perciò aveva compiuto tanti anni e non c’era più bisogno che Irma lo mettesse a letto.

A Piero non importava quanti anni avesse, purché ogni giorno fosse ricco di nuove scoperte e avventure. Seduto sulla grossa pietra al bordo del prato osservava attentamente l’erba tutta verde e morbida, i fiori che stavano sbocciano nelle aiuole, le piante con il loro nuovo carico di belle foglioline, le api e le rondini che volavano di nuovo in cielo. Sì, la primavera era scoppiata e presto sarebbe arrivata l’estate. Però era preoccupato: per tutta la settimana aveva aspettato il buio ma non le aveva ancora viste. E pensare che per tutto l’inverno aveva atteso il momento in cui le sue amiche sarebbero venute a salutarlo appoggiando il loro soffice bacio sulla sua mano.


Irma continuava a chiamarlo, ma lui, imperterrito, non si muoveva. Perché lui sapeva che di lì a poco le fatine sarebbero arrivate per danzare con lui.

“Rientra, fa freddo!” lo richiamò Irma da dentro casa.

“No, adesso arrivano” rispose con convinzione, “E non ho freddo. Ti ho già detto che non ho freddo, insomma!”.

“È ora di andare a dormire!” provò a intimare Irma.

“Ancora cinque minuti!” rispose Piero imbronciato, incrociando le braccia sul petto.

“Non vengono questa sera le lucciole” sospirò la donna.

Ma quali lucciole!

Piero sapeva benissimo che le sue amiche dell’erba erano in realtà delle minuscole e delicate fatine luminose. Le sue amiche fatine dovevano venire per raccontargli della lunga battaglia invernale, che avevano combattuto nella profondità della terra contro il terribile drago. Irma lo chiamava rospo bavoso, ma lui conosceva la verità: sottosotto quel rospo era un terribile drago sputa fuoco. Era un segreto, e solo lui e Giacomo potevano conoscere la vera natura degli abitanti del prato.

Giacomo gli raccontava sempre delle avventure delle fatine, e gli raccontava di quando era un ometto di sei anni e partecipava alle loro battaglie. Forse un giorno le sue amiche avrebbero chiesto aiuto anche a lui. Piero lo sperava perché voleva combattere contro il drago e anche contro tutti gli altri terribili pericoli del prato.

Pian piano un leggero brillio intermittente si sollevò dall’erba sotto i rami del grande acero, seguito da un altro poco distante. E poi un altro, e un altro ancora.

“Arrivano! Arrivano!” urlò felice Piero mettendosi a saltare e ballare, “Lo sapevo! Arrivano vedi! Avevo ragione io!”

Piero si alzò facendo leva sul bastone e corse in mezzo al prato per raggiungere le sue amiche e danzare con loro. Ai suoi occhi i piccoli insetti si trasformarono in meravigliose creature magiche.

Irma lo guardò attraverso la finestra, felice di vederlo ancora una volta in compagnia delle meravigliose fatine che un tempo erano state anche le sue compagne di fantastici giochi.

“Hai ragione papà, hai sempre avuto ragione” sospirò Irma.

“Sono arrivate mamma?” domandò Giacomo.

“Sì Giacomo, sono arrivate anche quest’anno. Hanno vinto la battaglia contro il drago anche stavolta, e tuo nonno potrà ballare ancora un’estate con loro” rispose la mamma al figlio.

“Shh.. è il nostro segreto di famiglia” disse Giacomo asciugando la lacrima che scendeva lungo la guancia di Irma. 
 

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