Ieri ho passato tutta la giornata in ospedale, e non ho
concluso nulla. Sono tornata a casa profondamente arrabbiata perché in tre
momenti diversi ho avuto tre indicazioni diverse sul mio problema, quindi:
tutto rimandato. Ma pensare allo stesso modo, nello stesso reparto, non è
possibile? Oppure ascoltare un paziente che da venti anni, dico venti quindi
non sono una novellina, segue una terapia e la sa ormai gestire? Conosco le
regole e conosco benissimo quali sono i limiti pertanto non mi possono dire in
sequenza: i limiti ora non sono più un problema; non sono un problema ma
fissiamo un massimo; ah no! Non si può fare così! A dire “non si può” è stato l’ultimo
medico, quando ormai ero arrivata alla porta che mi separava dall’intervento. Ora
mi tocca rifare tutto, posso dirmi esasperata?
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