Natale si avvicina sempre di più e
i bambini attendono la festa più magica dell’anno con impazienza. È bello
vedere la luce carica di meraviglia nei loro occhi innocenti, ma non resteranno
fanciulli per sempre. Arriverà il giorno in cui si porranno dei dubbi, il
giorno in cui la magia smetterà di brillare nei loro occhi. Se la magia smette
di pulsare in loro, se smettono di credere nella notte di Natale, si
trasformeranno troppo presto in grandi disincantati. Allora la sola cura è la Magia
del Natale.
La casa era
avvolta dal buio. I genitori di Marco dormivano nella stanza accanto le scale e
Black, il grande cane di famiglia, dormiva ai piedi del loro letto. Lo si
poteva sentire guaire e scalciare anche dal pianerottolo: sicuramente sognava
di rincorrere il gatto dei nuovi vicini. Nel silenzio della notte Marco, dal
suo letto, poteva sentire il respiro, tranquillo e regolare, di suo padre. La
mamma doveva avergli dato una gomitata per farlo girare perché prima lo aveva
sentito russare. Succedeva sempre quando mangiava troppo. Marco invece non
dormiva. Aveva provato in tutti i modi, e in tutte le posizioni, a prendere
sonno ma era stato tutto inutile. Erano ore che si rotolava nel letto
stringendo gli occhi e maledicendo suo fratello maggiore Andrea, che invece
dormiva tranquillo nel letto sopra il suo. Andrea gli aveva rovinato tutto: si
divertiva a farlo soffrire e sicuramente quella sera avrà goduto tantissimo nel
guastargli la festa più importante.
“Babbo
Natale non esiste!” gli aveva detto, proprio la sera della vigilia.
Andrea
aveva tredici anni e si divertiva così, ma Marco aveva solo otto anni e per lui
Babbo Natale era il nonno preferito.