Quando incontro pensieri che mi fanno riflettere…
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sabato 21 settembre 2019

La lettura è un atto ...


La lettura è un atto necessariamente individuale molto più bello dello scrivere.
Italo Calvino

In questi giorni estivi, ormai giunti al termine, non ho scritto. Mi sono dedicata a una sfrenata lettura e ho divorato con piacere molti libri permettendo alle scintille di fantasia di brillare nella mia testa. Ora, dopo essermi smarrita tra quelle preziose pagine, torno alla scrittura. Per scrivere una buona storia servono buone letture, però è importante lasciare le storie degli altri agli altri e trovare la propria. Le basi per la mia nuova storia sono pronte. C’è il genere, l’ambiente e le sfide, ma manca ancora un piccolo particolare: il volto del protagonista. Ci sono storie che nascono per essere condivise con tutti e altre che nascono solo per se stessi.

giovedì 24 gennaio 2019

Le città non sono solo scambi ...


Le città non sono solo scambi di merci: sono scambi di gesti, parole, emozioni, memorie, tempo, saperi.
Italo Calvino

Il giorno della memoria è vicino ma le città si stanno riempiendo di gente che non ha idea di cosa significhi il dolore. Tutto quello che ci elenca Calvino è stato sostituito da falsi sogni, paure e ignoranza. C’è forse qualcuno che ha colpa di ciò? Non lo so, forse la stessa evoluzione umana che ci vuole caproni ciechi. Un ricordo resta vivo nel cuore finché resta vivo il dolore che lo accompagna, ma il dolore è una sensazione che amiamo scordare in fretta.

martedì 13 giugno 2017

La fantasia è come la marmellata ...



La fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane.
Italo Calvino

Mi sa che devo proprio prendermi una vacanza! Mi sento con un barattolo di buona marmellata in una mano e una fetta di pane fradicia nell’altra. Ho immaginato e scritto tantissime scene fantastiche, ma, ahimè, i personaggi non nascono. O meglio non posseggono tutte le caratteristiche necessarie. Buone scene non sono sufficienti per creare una buona storia, e Calvino ne sapeva qualche cosa. Mi pare che dentro di me si sia creato un buco nero di nome ‘Anestesia’ e che si sia inghiottito il filo delle storie sostituendolo con quello degli incubi. Sei mesi di lavoro di ricostruzione della serenità non sono ancora sufficienti.