Quando incontro pensieri che mi fanno riflettere…

mercoledì 4 dicembre 2013

Le parolacce



Quante parole esistono! Il vocabolario della lingua italiana è pieno di parole magnifiche, ma che non usiamo. Poi esistono parole che usiamo normalmente credendole di facile comprensione, ma scopriamo che non è così. Le mie ragazze sono buone lettrici quindi penso sempre che conoscano il significato di tante parole di uso abbastanza comune, e invece, un po’ di tempo fa, ho appurato che non è così. Ho rassicurato la mia ragazza grande sul loro uso, spiegando che non si tratta di parolacce, e così, tra una battuta e una risata, è nato questo racconto. 

Le parolacce


Ciao! Mi chiamo Martina e ho undici anni, quasi dodici. Frequento la scuola secondaria di primo grado, o media come dice sempre mamma. Quando ho iniziato la nuova scuola ho fatto una scoperta incredibile: gli insegnanti dicono parolacce! Un mucchio di parolacce, tutti i giorni, a tutte le ore! Ho provato a dirlo alla mamma, al papà, ai nonni, ma nessuno mi crede. Per questo ho deciso di raccogliere tutte le brutte parole che dicono in questo mio diario, come prova.
Il primo giorno di scuola abbiamo incontrato la prof di ita. Mamma mia quanto è vecchia!  Avrà almeno seimila anni! È entrata in classe e ha subito sbuffato che era stanca di sedersi su quella vetusta sedia! Vetusta! Ma vi rendete conto!
All’inizio della scuola il libro di geografia è stato cambiato all’ultimo momento perché obsoleto. Obsoleto a chi?
La settimana scorsa ho perso il mio charm preferito. L’avevo attaccato alla zip dell’astuccio, ma si è staccato sicuramente per colpa di quella rompi della mia vicina di banco. Allora ho chiesto alla bide se lo aveva trovato mentre puliva l’aula. Lei mi ha risposto di andare a vedere nella rumentiera alla sua scrivania. Rumentiera? Io sono andata alla sua scrivania, quella in fondo al corridoio, ma avevo paura di mettere le mani nel posto sbagliato. Di rumentiere non ne ho trovate, ma c’era solo una scatola piena di monetine, charms, gomme, bottoni, e tante altre cose.  La bide mi sa che picchia un poco in testa. In ogni caso il mio charm l’ho trovato e ho ritrovato pure il jack delle cuffie del cell che mi si era rotto un paio di giorni prima.
Durante una lezione di arte il prof si è messo a parlare di orpelli mentre guardavamo le fotografie di due statue. Sicuramente si riferiva alla parte delle statue che non stava nella fotografia così ci siamo messi tutti a ridere. Lui si è arrabbiato. Ha alzato la voce e ci ha detto “Finite di baloccarvi! Siete solo mocciosi”. Orpelli, baloccarvi, che brutte parole in pochi minuti. Anche lui è vecchio, avrà circa cinquemila anni, comunque sempre meno di quella di ita.
Qualche giorno fa Andrea era seduto sulla sedia e il prof di mate gli ha detto di scendere dal trespolo! Lo abbiamo guardato strano quando ha costretto il povero Andrea a sedersi sulla sedia e non sullo schienale. E poi ci ha detto di non procrastinare i compiti! Giuro, io ai compiti non ho mai fatto nulla!
Sempre lo stesso giorno, a ginnastica, il bide, quello simpatico, cercava un volontario per consegnare una missiva del direttore della scuola a quel sacripante del prof di ginnastica. A quelle parole ci siamo tutti tappati le orecchie e siamo corsi negli spogliatoi. Figuratevi, non sapevamo più se dovevamo aver paura del gigantesco prof di ginnastica o del bide.
E che dire di quando ho sentito la prof di ita lamentarsi con il prof di musica? La vecchia diceva che non sopportava il pontificare di quella beghina d’inglese.
Sempre la settimana scorsa l’assistente alla mensa ci ha chiesto le nostre pepaiole! Voleva che le portassimo tutte in cucina, ma noi siamo fuggite in cortile. Mai, le nostre pepaiole mai!
Proprio stamattina mi ha beccato la prof di storia e mi ha interrogata. Io non so cosa le è preso, forse sclera, ma mi ha detto: “Smettila di pencolare e rispondi! E non guardati più i piedi!”. Ma io non guardavo i miei piedi! Stavo solo pensando a che ficata erano i miei calzini nuovi tutti glitterati.
Quando sono tornata a casa ho trovato la mamma che rideva. Dopo pranzo volevo guardare la tv, ma non ho trovato il telecomando, neppure quello del decoder. Allora mi sono messa al pc per chattare un poco con qualche amico, ma ho scoperto che la password era stata cambiata. Mi sono detta: prendo il cell e messaggio un poco con la mia best, ma papà non mi ancora fatto la ricarica. Che stress! Sono andata in camera mia e ho trovato un pacco regalo sul letto. Super! Mi hanno fatto un regalo! Sarà la nuova console, o gli occhiali per il 3D, o mi hanno preso un nuovo ipod. Ho aperto il pacco e c’era un libro “Vocabolario della lingua italiana”. C’era pure un biglietto della mamma: “Leggilo, ti farà bene!”.
Oh mamma, quanto sei vecchia anche tu! I libri non si leggono più, ci sono gli e-book.
 

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